venerdì 16 ottobre 2009

Milano. Libico lancia bomba contro caserma. Riflessioni sull'Islam.

Paix et amour pour tous.
Frères musulmans.
O almeno così quanlcuno racconta...

Adesso tutti tranquilli. Poi se va male tutti a piangere. Alcuni musulmani si integrano si. Ci sono tante brave persone tra loro è vero. Ma i fatti dimostrano che non sai mai realmente cosa aspettarti. Questo libico di 35 anni, tale Mohammed Game, era in Italia da 12 anni, lavoratore, rispettabile immigrato con documenti regolari, talmente integrato da essere convivente con un'italiana. Se la storia vi suona in qualche modo familiare, è perché la si è già sentita per gli attentatori alla metropolitana di Londra. Dove, se qualcuno non rimembra, il vicino di casa di uno di quei terroristi, nonché suo migliore amico, si disse esterrefatto e che trovava fosse tutto assurdo. D'altra parte erano andati a mangiare e giocare a cricket insieme solo il giorno prima ed era una persona adorabile. Sia con lui che con la sua famiglia. Un vero inglese.
Se si vuole continuare a fare dichiarazioni in stile "paese dei balocchi e dei benpensanti e speriamo passivamente nel futuro" può anche star bene. Ma se si vuole cominciare a rendersi conto che l'Islam ha difficoltà di integrazione più che notevoli (e non certo perché manchino sufficienti politiche di integrazione sociale o per intolleranza della popolazione "indigena" )...
Se si vuole far caso al fatto che ovunque, in ogni parte del mondo, civilizzato e non, occidentale o orientale, il grosso dei problemi di questo tipo viene sempre dall'Islam. Che sia sciita o sunnita. Sarà una coincidenza?
Non si può nemmeno pensare che sia una questione di convivenza con l'occidente.
Questo perché odiano o comunque non vedono di buon occhio l'Occidente e il Cristianesimo. In nessun paese islamico i cristiani hanno la possibilità di sentirsi al sicuro e per nessuna ragione al mondo un musulmano può liberamente cambiare confessione. In aggiunta, non meno importante è da notare che questi comportamenti vengono mantenuti persino nei paesi nei quali emigrano e conseguentemente molti non vedono di buon occhio neanche i cristiani autoctoni.
Odiano il buddismo ed oltre agli scontri Uiguri con la maggioranza cinese Han, che potrebbero essere comunque giustificati dalla politica cinese che tutto comanda e tutto può beffandosi bellamente di ogni ragione e di ogni verità e giustizia, non si può ignorare che distrussero con piacere quelle inestimabili opere d'arte quali erano gli imponenti Buddha nella valle afghana di Bamyan, la cui unica colpa era quella di rappresentare qualcosa di diverso da Allah.
Per analoghi motivi sono in lotto con gli induisti trasformando quello che una volta era considerato il giardino dell'Eden in un inferno di violenza, il Kashmir. Non accettano le religioni animiste che mai hanno avuto la pretesa di innalzarsi a religione dominante in nessuna parte del mondo. E lungo o lunghissimo sarebbe il discorso sulla convivenza tra musulmani ed ebrei. Il fatto incontestabile che siano i musulmani a rappresentare il grosso dei problemi di integrazione del mondo, ripeto, lo si può facilmente notare dal fatto che non c'è un paese che non abbia problemi ovunque ci sia la loro presenza "nuova". Australia, America, Russia, Europa, Cina, India e chi più ne ha più ne metta. E si può continuare dicendo che raramente si sentono casi di intolleranza del migrante verso la cultura ospitante o casi di negazione di ogni forma di integrazione da parte di immigrati aderenti ad altre fedi o confessioni. L'unica eccezione dove si può notare un difficile comportamento degli immigrati non musulmani viene da quei paesi che hanno avuto una fortissima perdita di valori dovuti ad un recente aspro regime comunista. Ma avendo la religione in comune, l'integrazione si fa decisamente più facile e veloce.
Inoltre, giusto per informazione, il Corano invita il musulmano mentire e farsi credere diverso agli occhi del cristiano o dell'infedele, per poter guadagnare la sua fiducia. E se in minoranza numerica, consente di farlo fino a che il numero non consentirà di cambiare e schiacciare gli infedeli. Non è un'interpretazione di parte. E' il corano che predicano nelle moschee gli Imam (non tutti fortunatamente, ci sono anche persone molto giuste e sagge) di tutti i paesi, compresi quelli europei.
La grande paura che spesso si sente è quella di un'Europa musulmana. I motivi percui forse non è da temere sono tanti. Tra i più degni di nota c'è la nota europea targata 2009 che fa notare come la tendenza della natalità dell'Europa (escludendo i figli dei migranti) è tornata a crescere. E il secondo motivo degno di menzione è che sono di più gli immigrati cristiani e altre religioni (buddismo e induismo) di quelli musulmani.
Poi si può sperare nella mescolanza che potrebbe portare a un ammorbidimento dell'estremismo della religione islamica (perchè non si tratta di chi è fondamentalista e chi no, ma si tratta del fatto che è l'Islam stesso una religione portata all'estremo). Ma su questo è difficile sperare poichè nei paesi che hanno già un esperienza generazionale dell'immigrazione musulmana vedono affermarsi sempre di più il bruttissimo fenomeno della "società nella società" che viaggia parallela ma completamente distaccata. Spesso creando un limbo in cui i pronipoti dei musulmani non si sentono nè algerini (per esempio) nè francesi (sempre per esempio).
Il futuro porta consiglio?
Vedremo.

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