sabato 17 ottobre 2009

Lo spettro delle BR minaccia il governo

(AGI) - Roma, 17 ott. - Il quotidiano 'Il Riformista' ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Camera Gianfranco Fini e del leader della Lega Umberto Bossi. A confermarlo è stato il direttore Antonio Polito. Nella missiva, firmata Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente, si indicava le 23:59 di ieri come termine ultimo entro i quali i tre esponenti politici avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. "Lasciate la politica e il primo (Berlusconi n.d.r.) si consegni alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sara' inevitabile", si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma.

Come spesso accade le persone di cui si può aver paura per davvero sono quasi sempre solo da una parte. La questione rappresenta un boccone amaro che né la politica né l'informazione riescono a digerire e tanto meno a sputare senza doverosi ed inutili scontri con il "buonismo" ormai radicato profondamente nella politica. Il problema è che balzano agli occhi incoerenze in ogni dichiarazione che abbia come oggetto del dibattito i giovani ragazzi della sinistra militante. Bisogna innanzi tutto precisare come ogni forma di violenza sia da condannare fermamente ed altrettanto fermamente sia da punire in modo duro ed educativo. Ma sempre più spesso quando ci si trova a dover giudicare manifestanti rei di pestaggi, danni alla società, al luogo che fa da sfondo alla manifestazione, a insulti gravi e spesso meschini fin nelle più recondite fibre delle lingue che li pronunciano (per esempio il famoso coro che inneggiava a 10, 100, 1000 Nassirya), ci si trova sempre a fare i conti con una difesa obbligata, che usa toni inquisitori nei confronti degli stessi tutori della legge e talvolta anche contro le stesse vittime.
Va ammesso che le forze dell'ordine, nell'esercizio del proprio compito, vanno fuori dalle righe ma bisognerebbe che tutti notassero come sia un segno di premeditazione alla violenza un gruppo di manifestanti con passamontagna, scudi, bombe, martelli o mazze di legno. Tanto più che si tratta di manifestanti dichiaratamente a favore della pace. In questa pace e questa democrazia, che tanto viene predicata nei confronti delle fasce deboli delle società del mondo e di chi, purtroppo, si è trovato a commettere gravi errori, non trovano posto coloro che, libertà di parola permettendo, si trovano sfortunatamente a pensarla diversamente da questi ragazzi della sinistra nostalgica.
Addirittura ne fanno le spese anche innocenti persone che si trovano ad aver perso la macchina o a dover ricostruire il proprio negozio solo per il diritto a manifestare di certe teste calde.
L'incoerenza delle loro azioni e di chi le difende o le minimizza sperando che tutto vada in quel capiente dimenticatoio salva-voti in cui tutti scaricano le coscienze il più velocemente possibile è un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei "bravi" cittadini ed un pericoloso via libera alla vena violenta di una gioventù schierata che fa male agli altri prima che a se stessa.

Tornando alla notizia di apertura, siamo di fronte all'ennesima dimostrazione di intolleranza e non-democrazia di un movimento che, se portasse realmente a termine quanto detto, segnerebbe la definitiva e probabilmente ingiusta fine della vera sinistra italiana.

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